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La perdita di un ARTO

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E’ dovere civico e morale di noi “operatori sanitari” restituire ai pazienti amputati dignità sociale, favorendo il loro reinserimento nell’ambiente lavorativo e/o collettivo abituale. L’utilizzo delle nuove tecnologie consente ai nostri pazienti di poter indossare la protesi per lunghi periodi senza accusare dolori o punti di eccessivo carico che possono sfociare in ulcere.

Con le nuove tecnologie e materiali dunque, la protesizzazione vista come un fallimento terapeutico, non è più la fine, ma diventa l’inizio di una nuova vita. E’ compito nostro trasferire anche attraverso l’innovazione tecnologica, il giusto entusiasmo per insegnare ai nostri pazienti che un’altra vita è possibile, poiché l’amputazione, non è invalidante se sei accompagnato durante il tuo percorso dalla giusta equipe.

Cos’è per me il mio lavoro? Una missione. Riuscire a donare un pizzico di speranza, un sorriso, la consapevolezza che la vita continua.

Più è grande il dolore più tace, ma più è grande il dolore e più si riesce a cogliere l’essenza della vita. Scindere l’effimero dall’eterno, la vera gioia dei piccoli gesti.

 

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